• CRISTOLOGICO •

01 Settembre 2015 , Matera-Montescaglioso

Km percorsi: 21

Scena 3

Ogni tanto mi pare di vivere in un film. Che detto così può anche sembrare accattivante. In realtà sono più confuso che altro. Nell’ultimo anno fra lavoro e varie vicende non credo di aver dormito tre giorni di fila nello stesso posto.
Ieri sera ero su un prato dell’Irpinia a guardare uno spettacolo di fuochi d’artificio che ha dato fuoco a mezza collina. Forse non avrei dovuto, ma ho riso come un matto, mangiando fonzies e girelle urlando “Fuoco e fiamme!” con il fratello di Ivan al mio fianco.
Ora mi trovo annichilito per la prima volta di fronte ai sassi di Matera cercando di darmi un tono, se non dotto, almeno da persona culturalmente vivace. Ma le parole mancano. È tutto molto di più di quel che immaginavo.
Sembro un bambino il giorno di Natale.
Stringo gli occhi e cerco di capire da dove passare per arrivare a Montescaglioso, attraversando le casette bianche che si addossano nelle ombre corte del mezzogiorno africano. “Prima facciamo un po’ di esercizi” dice Ivan e siamo sei matti in posizioni yoga sulla piazza centrale, fra gli sguardi divertiti dei Materani che studiano i nostri zaini e i nostri bastoni. Con amicizia.

Scena 4

Questo modo di viaggiare prevede sempre una grossa componente di imprevisti. Non è soltanto una questione di prestanza fisica o peso del bagaglio. Il camminare mette in moto meccanismi che possono portare un gruppo di persone un po’ ovunque. All momento della partenza, la truppa ha il morale alto e l’entusiasmo non manca. Camminiamo allegri in discesa a ranghi serrati in direzione Metaponto, scollinando nell’aria immobile.
Intorno, quello che cercavamo. Il Sud in senso stretto. Calanchi e case abbandonate. Prati verde scuro e strisce nero bruciato. Ghiaia bianca dove c’erano linee ferroviarie, ormai sotterrate.
Il mare si avverte sullo sfondo, anche se qui non si vede traccia d’acqua. Manco per sbaglio. Da bere almeno.
Bastano una paio d’ore per cominciare a capire perché Pier Paolo Pasolini sia finito qui girare il suo Vangelo.
C’è del misticismo nella durezza schietta e senza sfumature di questi paesaggi.
“È tutto molto cristologico” afferma Maurizio dopo averci rimuginato un po’ su.
Altro che i quaranta giorni, qui ce ne bastano un paio.
Si annoda una maglietta sulla testa e pare Mosè.
Sui tornanti asfaltati di Montescaglioso a 40 gradi secchi, non escludo la visione mariana a coronare il tutto.